Jazzista della parola, dall’ingegno multiforme, lo scrittore è stato in questi anni normalizzato: non rassicurava mai, anzi decostruiva tutto| L'Unità
“Il vero Colpo di Stato ci sarà quando un uomo politico deciderà di fare i nomi dei responsabili dei colpi stato e delle stragi”| L'Unità
14 novembre del 1974, Pasolini scrive sul Corriere: “Io so i nomi ma non ho le prove”. Feroce atto di accusa contro la Dc| L'Unità
‘No’ dei magistrati alla richiesta di approfondire gli accertamenti sul Dna individuato sulla scena del crimine| L'Unità
In quei giorni continuò il nostro impegno per il poeta. Pasolini sarebbe dovuto intervenire al congresso dei radicali. Pannella aveva con lui un rapporto speciale. Il discorso era già stato scritto e si trovava nelle carte del poeta. Ancora una volta la famiglia chiese a noi di partecipare all’evento e di leggere il testo. Con […]| L'Unità
Il rapporto di Pasolini con il Pci fu complesso, altalenante, dissonante. Ma continuo. Sentimentalmente profondo. Con alcuni dirigenti, tra i quali Antonello Trombadori, di vera amicizia e solidarietà. Pasolini era un marxista, aperto a molteplici rapporti e influenze. In ordine sparso: da Godard a Pound, da Brecht a Chaplin, da Deleuze a Guttuso, da Gramsci […]| L'Unità