Confessioni di un agente pubblicitario: come ho contribuito a trasformare gli antipsicotici atipici in un’industria da miliardi di dollari Come abbiamo ridefinito la schizofrenia, riscritto la narrativa sulla sicurezza degli antipsicotici e contribuito a guidare uno dei lanci farmaceutici più riusciti (e preoccupanti) nella storia. Di Lydia Green Già pubblicato su Mad in America del […] The post Confessioni di un agente pubblicitario: come ho contribuito a trasformare gli antipsicotici ...| Mad in Italy
Quando la cura offusca il quadro clinico: riconoscere le sindromi psichiatriche iatrogene nella medicina di base Premessa per i lettori di Mad in Italy Questo articolo di Marcello Maviglia, originariamente pubblicato nell’International Journal of Family & Community Medicine, affronta un tema di grande rilevanza clinica e sociale: le sindromi psichiatriche iatrogene, ovvero gli effetti paradossali […]| Mad in Italy
Pubblichiamo la testimonianza di Luca (nome di fantasia) che ci perviene dal Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud Quando ai bisogni interiori non si risponde in modo adeguato con l’ascolto, l’empatia e un aiuto professionale adeguato, ma si soffocano gli stati di sofferenza con gli psicofarmaci, allora si crea ulteriore sofferenza e la cronicizzazione dei sintomi. […] The post La cura che imprigiona – Testimonianza e riflessioni di Luca sugli psicofarmaci appeared first on Ma...| Mad in Italy
Presentiamo la storia di Gabriele, che testimonia un cambiamento lento e silenzioso, ma profondo. Un messaggio che lascia un’impronta di benessere. Se si ha il coraggio di camminare verso la giusta direzione, i semi depositati in profondità e bagnati con le lacrime di tristezza, nello studio di un terapeuta empatico e capace, possono germogliare e […]| Mad in Italy
Ci vogliono giorni, mesi, anni per “spaccare le catene” della dipendenza e riuscire a vivere una vita dignitosa, a desiderare e pianificare il futuro. Non è passato molto tempo, ma ci sono tutte le premesse per salutare il passato e volgere lo sguardo verso una nuova fase della propria vita. La motivazione più grande si […]| Mad in Italy
Sono molte le persone che sperimentando diverse forme di sofferenza psichica si sentono dire dal medico curante che avrebbero uno squilibrio chimico del cervello e che devono assumere gli psicofarmaci per ritornare alla condizione di equilibrio. Lo psichiatra, addirittura, spiega loro che il trattamento farmacologico dovrebbe essere a vita, proprio come “l’insulina per il diabete”. […]| Mad in Italy
Astinenza e Kindling: “purgatorio e inferno” – Come evitare i peccati mortali della psicofarmacologia By Marcello Maviglia e Laura Guerra Il contenuto di questo articolo è tratto dalla nostra pubblicazione scientifica: Maviglia M, Hume D, Cooeyate NJ, L. Guerra. Kindling in psychopharmacology: Unveiling an overlooked clinical challenge with significant implications. J Psychol Clin Psychiatry. 2024;15(5):282-290. DOI: 10.15406/jpcpy.2024.15.00793 […]| Mad in Italy
Il Vestito Nuovo dell’Istituzione di Gian Piero Fiorillo Nel precedente articolo, l’autore ha evidenziato come molti aspetti critici della Riforma psichiatrica del 1978 fossero già presenti nelle prime esperienze riformatrici e si siano aggravati nel tempo. Tra questi, la separazione tra terapia e riabilitazione, i diritti dei pazienti, e il difficile rapporto con la società […]| Mad in Italy
Nessuno squilibrio chimico alla base dei disturbi psichici I disturbi psichici non sono determinati da uno squilibrio chimico del cervello, mentre questo si crea in seguito all’uso degli psicofarmaci. Gli psicofarmaci possono essere efficaci a breve termine, mentre il trattamento a lungo termine induce tolleranza e assuefazione ed ha come conseguenza la cronicizzazione dei disturbi. […]| Mad in Italy
Vi racconto una storia, la storia di Marta, una ragazza che, a soli 20 anni, è stata ricoverata contro la sua volontà in uno di quei luoghi denominati ‘Casa Famiglia’, che di ’famiglia’ hanno ben poco. Come quelle residenze che vengono denominate ‘Case per la Vita’, ossia luoghi in cui spesso si dimora ‘per tutta la vita’ e da cui a volte si esce per poi entrare in una Residenza Sanitaria Assistita o dentro una cassa da morto| Mad in Italy