Encelado, luna di Saturno, espelle pennacchi di ghiaccio e vapore da un oceano sotterraneo. Un nuovo studio ha stimato che la quantità di materiale emessa è fino al 40 per cento inferiore rispetto a quanto si pensava. Grazie a supercomputer e modelli avanzati, si simula con precisione il comportamento di questi getti, dati utili per future missioni Nasa ed Esa alla ricerca di vita| MEDIA INAF
Un gruppo internazionale di ricerca guidato dall’Inaf ha analizzato in dettaglio un raro flash di raggi X scoperto dal satellite cinese Einstein Probe. Lo studio rivela la struttura complessa dell’evento e suggerisce che questi transienti cosmici siano varianti dei lampi di raggi gamma. La ricerca apre nuove prospettive sulla morte delle stelle massicce e segna il primo studio europeo su questi eventi con dati di Einstein Probe| MEDIA INAF
Situato a circa 620 anni luce di distanza, il pianeta vagabondo Cha 1107-7626, circa 5-10 volte più massiccio di Giove, non orbita attorno a una stella. E sta divorando il materiale da un disco che lo circonda a una velocità di sei miliardi di tonnellate al secondo: la più alta mai rilevata per qualsiasi tipo di pianeta. A guidare la scoperta, pubblicata oggi su ApJL, è stato Víctor Almendros-Abad dell’Inaf di Palermo| MEDIA INAF
Identificate diverse molecole organiche complesse nei geyser di Encelado, la luna ghiacciata di Saturno. Individuati analizzando i dati ottenuti dalla sonda Cassini durante un sorvolo nel 2008, i composti si formerebbero direttamente nell’oceano sotterraneo della luna e potrebbero rappresentare precursori di molecole biologicamente rilevanti. La scoperta è stata pubblicata ieri su Nature Astronomy| MEDIA INAF
Non solo un luogo da esplorare, ma una lente attraverso cui osservare i mutamenti della nostra cultura. Così emerge il Pianeta rosso per eccellenza dalle pagine di “Rapsodia Marziana” (Codice, 2025), saggio divulgativo di Silvia Kuna Ballero che ripercorre oltre due secoli di Marte tra fantascienza, ricerca scientifica, geopolitica e imprese spaziali. In libreria| MEDIA INAF
La fusione di stelle di neutroni è uno degli eventi più energetici dell’universo. Nuove simulazioni suggeriscono che il mescolamento e la trasformazione dei neutrini influenzino la materia espulsa e le emissioni osservabili dalla Terra. Questi meccanismi, finora trascurati, potrebbero chiarire l’origine cosmica di metalli preziosi e terre rare. I risultati su Physical Review Letters| MEDIA INAF
I dati del telescopio spaziale Gaia dell'Agenzia spaziale europea rivelano che la nostra galassia è attraversata da un'onda gigante che dal centro si propaga verso l'esterno. Con i commenti della prima autrice, Eloisa Poggio, ricercatrice| MEDIA INAF
Grazie al radiotelescopio Alma, è stato osservato per la prima volta il movimento di spirali di gas e polvere attorno alla giovane stella IM Lup. Le strutture sembrano contribuire alla formazione di nuovi pianeti, offrendo nuove preziose informazioni sulle fasi iniziali della nascita dei sistemi planetari. Lo studio è pubblicato su Nature Astronomy| MEDIA INAF
La più vasta regione di formazione stellare della Via Lattea è stata immortalata dal telescopio Webb. Lo sguardo complementare di NirCam e Miri ci consegna dettagli straordinari della struttura, chiamata Sagittarius B2 e localizzata nel centro galattico. Benchè contenga solo un decimo del gas del nucleo, non è chiaro perchè produca metà delle stelle in formazione nelle regioni centrali della galassia| MEDIA INAF
Era il 6 ottobre 1995 quando gli astrofisici Michel Mayor e Didier Queloz annunciarono la scoperta del primo pianeta non appartenente al Sistema solare, 51 Pegasi b. Da quel giorno di 30 anni fa, sono stati confermati più di 6000 esopianet| MEDIA INAF
Un team internazionale di ricercatori ha sviluppato tre robot autonomi e li ha successivamente testati sull’isola vulcanica di Lanzarote, in un contesto che simula missioni di esplorazione lunare. Gli ambienti sotterranei dell’isola, si| MEDIA INAF
Gli abissi al largo della Gran Bretagna nascondono una cicatrice silenziosa ma eloquente, una testimonianza di un impatto cosmico che 43 milioni di anni fa ha lasciato segni indelebili nella geologia e nella memoria del pianeta. Dopo vent’anni, il mistero sull’origine del cratere è stato risolto grazie alle tecnologie moderne e agli scienziati dell’Università Heriot-Watt di Edimburgo| MEDIA INAF
Per sfruttare al meglio i dati raccolti dal satellite Euclid dell'Agenzia spaziale europea ed estrarre informazioni sulla natura dell'universo e delle sue componenti “oscure”, una sola simulazione del cosmo non è sufficiente. Grazie al codice veloce Pinocchio, un team internazionale guidato da Pierluigi Monaco dell'Università di Trieste ne ha realizzate ben 4500. Lo abbiamo intervistato| MEDIA INAF
Nasce la nuova guida astroturistica Inaf – Studio Bleu, presentata nel corso della Conferenza degli addetti scientifici e spaziali ed esperti agricoli organizzata dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale all| MEDIA INAF
Un nuovo studio condotto con il Very Large Telescope dell’Eso rivela che 1998 KY26, il nuovo l’asteroide bersaglio della missione spaziale che già ha raccolto campioni su Ryugu, è più piccolo (11 metri) e ruota più velocemente (un g| MEDIA INAF
Dall'esplorazione spaziale alle comete, passando per sostenibilità e innovazione tecnologica, fino a riflessioni più ampie sul ruolo delle donne nella scienza. Sono alcuni dei temi trattati nel volume “Donne fra le stelle” (Springer,| MEDIA INAF
Assegnati i premi dell’Astronomy Photographer of the Year, la più importante competizione di astrofotografia a livello mondiale. Tra i vincitori del concorso, conclusosi ieri a Londra, figura anche l’italiana Marcella Giulia Pace, che| MEDIA INAF
I gamma-ray burst sono, dopo il big bang, le esplosioni più potenti dell’universo. Esplosioni singole, si pensava. Fino al 2 luglio scorso, quando per la prima volta è stato osservato un Grb esplodere tre volte nella stessa giornata. A| MEDIA INAF
La geologia planetaria è spesso vista come un sottoinsieme o una specializzazione della geologia terrestre. Gli autori di un articolo pubblicato il mese scorso su Geosciences sottolineano invece come sia vero l'opposto: è la geologia terr| MEDIA INAF
Il James Webb Space Telescope ha fotografato l'ammasso stellare Pismis 24 nella Nebulosa Aragosta. L'immagine, realizzata con lo strumento NirCam, ci consegna dettagli straordinari delle stelle, del gas e delle polveri di questa regione di| MEDIA INAF
Uno studio realizzato utilizzando dati Gaia ha investigato 35mila stelle variabili in 1200 ammassi aperti della nostra galassia, svelando che alcuni tipi di stelle variabili forniscono un indicatore dell’età degli ammassi stellari. Si tr| MEDIA INAF
Un nuevo tipo de materia oscura, que se comporta como ondas invisibles que rebotan alrededor de las galaxias, incluida nuestra propia Vía Láctea, podría ser descubierto empleando un avanzado detector de ondas gravitacionales.| Tendencias21
Los astrónomos han obtenido las imágenes más profundas y nítidas hasta la fecha del centro de la Vía Láctea, donde acecha un agujero negro supermasivo. Aunque es imposible verlo, han podido "pesar" al agujero negro con una precisión inédita y seguir la trayectoria de estrellas cercanas que lo orbitan.| Tendencias21
Por primera vez en la historia, una sonda espacial terrestre ha penetrado en los misterios de la atmósfera superior del sol y sobrevolado nuestra estrella a 13 millones de kilómetros de su superficie. Un gran paso para la ciencia solar.| Tendencias21
Un nuevo tipo de fenómeno de la atmósfera superior descubierto en 2016 continúa intrigando a los científicos: existen diferentes tipos de extrañas emisiones que todavía no se sabe cómo se generan. Nacerían en una región de la magnetosfera, a 30.000 kilómetros sobre la superficie de la Tierra.| Tendencias21
La NASA ha identificado cinco fenómenos sobrenaturales que suceden casi exclusivamente en el espacio exterior: desafían a la comprensión humana y obligan a los astrónomos a encontrar nuevas explicaciones.| Tendencias21
Sempre has pensat que la nit més curta de l'any era Sant Joan? Doncs no, t'expliquem quan és la nit més curta del 2025 i per què canvia cada any.| betevé
Un megaprojecte industrial podria deixar cecs els grans telescopis de Xile i posar en perill les observacions astronòmiques| Ara.cat