Dentro le galere amministrative dello Stato le giornate passano uguali una all’altra tra la violenza degli assassini in antisommossa, lo scherno dei lavoranti delle coop gestrici, la complicità attiva di medici e infermieri, l’opportunismo di sciacalli di varia estrazione, il “fare la corda” anche solo per farsi portare la nomina dall’avvocato da firmare, andare in ospedale se si sta male, ricevere una terapia normalmente prescritta o addirittura un mocio per evitare che si allaghi...| No cpr, No frontiere Libertà!
Sono giornate calde anche dentro al CPR di Gradisca d’Isonzo. I detenuti, provati dal calore, dall’indifferenza dei lavoranti e dal razzismo delle forze dell’ordine, ricorrono spesso all’utilizzo del proprio corpo come terreno di scontro e trattativa: numerosi sono stati i tentativi di corda, i fuochi appiccati a plexiglas materassi e coperte, le ferite autoinflitte – a cui segue celermente la violenza dei tutori della legge.| No cpr, No frontiere Libertà!
Riprendiamo da Harraga, trasmissione di critica radicale alla detenzione amministrativa e alle frontiere diretta su RadioBlackOut:| No cpr, No frontiere Libertà!
“Mentre il colono o il poliziotto possono, per intere giornate, picchiare il colonizzato, insultarlo, farlo mettere in ginocchio, si vedrà il colonizzato tirar fuori il coltello al minimo sguardo ostile o aggressivo di un altro colonizzato. Poiché l’ultima risorsa del colonizzato è di difendere la sua personalità di fronte al proprio simile […] il colonizzato tenta di persuadersi che il colonialismo non esiste, che tutto si svolge come prima, che la storia continua. Qui afferriamo i...| No cpr, No frontiere Libertà!