di Federico Giusti L'economia di guerra prevede lo spostamento di produzioni civili da quelle militari e, nei tempi odierni, vista la crisi della manifattura e il calo della forza lavoro, questa operazione avrà nell'immaginario collettivo un impatto minore di quanto avvenne dopo la seconda guerra mondiale del secolo scorso quando intere fabbriche di armi si riconvertirono a produzioni civili con il diretto intervento statale. Assisteremo a enormi capitali pubblici e privati indirizzati a ...