di Angelo d'Orsi Quante volte, nei dibattiti in tv o a distanza sui giornali, specie nell’ultimo biennio, mi sono sentito lanciare addosso una sorta di anatema dai miei interlocutori: “Vada in Russia, professore!” o nella forma interrogativa, altrettanto provocatoria: “perché non se ne va in Russia, visto che ama tanto Putin…?””. Sicché, ho deciso di dar retta a codesti detrattori (i quali partono da un duplice presupposto: che la Russia è il regno della barbarie, e che se tu...