Cari sorelle e fratelli, se mi permetto di scrivervi, a proposito del Meeting di Rimini, è perché una lettera non è un discorso «su» qualcosa – come potrebbe essere un articolo –, ma «con» qualcuno, non un giudizio, ma un appello rispettoso. Preciso subito che non rivesto, né a livello politico né a livello ecclesiale, alcun ruolo ufficiale e che, in quanto dico, rappresento solo me stesso. Ma poiché per il battesimo condivido con voi la dignità di re, sacerdote e profeta, ...