In Bielorussia, dove Aljaksandr Lukašenka governa da oltre trent’anni, è nata una nuova forma di resistenza contro il regime e la complicità del paese nella guerra russa in Ucraina. Dai “cyber-partigiani” che colpiscono le infrastrutture informatiche e ferroviarie ai sabotaggi organizzati da anarchici e attivisti, la lotta si muove tra clandestinità e solidarietà internazionale.